lunedì 11 aprile 2016

Avventura in Messico – Le Avventure di Lord Abershaw di Ernesto Hornuni



Avventura in Messico – Le Avventure di Lord Abershaw di Ernesto Hornuni

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Presentazione
Lord Edward Abershaw è il prototipo del ladro gentiluomo. Insieme al suo amico Jack utilizza, per le sue strabilianti imprese, ogni tipo di travestimento ed è insuperabile nell'arte del furto, che esegue con raffinata arte. Egli ruba soprattutto quando ha bisogno di denaro e per divertimento.
Sulla scia della popolarità di personaggi come Arsenio Lupin e Rocambole, Lord Edward Abershaw è un ladro gentiluomo che basa le sue storie su furti, riscatti, tradimenti, fughe in auto, congegni misteriosi, sparizioni e quant'altro.
Qui lo troviamo impegnato in Messico dove deve mettere in scacco un dittatore.
Incipit
Devi esserti strapazzato in questi ultimi tempi, mio caro Jack — diceva lord Abershaw all'amico mentre in sua compagnia scorreva lo Stand per andare a desinare in uno dei tanti ristoranti.
Jack si faceva vento col suo panama. Con quel caldo era più piacevole camminare a capo scoperto.
Macché! — rispose — Non mi sono strapazzato più di qualunque altro che frequenti un club. Da che cosa deduci la pretesa sregolatezza della mia vita?
Dalla tua piazzetta che si potrebbe chiamare calvizie avanzata. La tua testa sembra un deserto sul quale non spunti più un filo d'erba. Comperati una bella parrucca: chissà che allora tu non abbia fortuna!
Che cosa c'entra la fortuna con la parrucca?
Molto. Le donne non amano i calvi. Da Sansone in poi la capigliatura è stata sempre un ornamento di maschia bellezza. Segui il mio consiglio, comperati una parrucca.
Avresti l'intenzione di darmi moglie?
Perchè no? Spesso prender moglie non è mettersi un laccio al collo, come i pessimisti pretendono.
Jack fece una smorfia.
Caro Edward, i consigli che mi hai dato fino a oggi, mi sono andati a genio, ma questo affare del matrimonio non mi va affatto. Resto scapolo come te. È molto più pratico.
Lord Abershaw si strinse nelle spalle.
Chissà? Non possiamo dirlo nè tu nè io. E poi, caro Jack, tu non devi prendermi come termine di paragone. In primo luogo io sono già vicino alla quarantina, secondariamente, causa il mio sport che ha per scopo di vuotare le tasche altrui, conduco una vita talmente sregolata che non posso pensare a impiantare una casa. Potrei enumerarti molte altre ragioni che mi hanno sempre impedito di formarmi una famiglia, tuttavia, spesso rimpiango di non avere una casa e una donna amorosa, che abbellisca la mia esistenza, spesso tanto monotona.
È un rimprovero che mi fai? — replicò Jack.
Affatto. Tu sei un eccellente amico, che fa di tutto per distrarmi, e ci riesce. Ma lasciamo quest'argomento adesso e prendiamo quella viuzza, ho una fame da lupo.
Jack guardò l'amico con stupore.
Che vuoi fare in quel vicolo. Ristoranti non ve ne saranno, immagino!
Oh, qui ci sono ristoranti molto più interessanti di quelli alla moda che abbiamo l'abitudine di frequentare. Vedi quell’insegna laggiù. È un'osteria olandese dove puoi mangiare le migliori «crevettes» e bere un ginevrino eccellente. Naturalmente, tavoli e servizio, non hanno l'eleganza di un grande ristorante, ma ciò non toglie che io ci vada molto volentieri.
Scommetto che nemmeno i poliziotti si arrischiano in ambienti simili. Non comprendo le tue strane preferenze.
Hai ragione: i poliziotti non vengono mai in questi ristoranti. Vi trovi però una compagnia interessantissima: profughi russi, demagoghi anarchici con la loro coorte di discepoli, avventurieri e anche persone per bene.
Una bella compagnia!
Interessante, vuoi dire. Ho passato delle ore nel mio cantuccio a tendere l'orecchio ai discorsi di questa brava gente. Apprendi cose che un romanziere, per quanta fantasia abbia, non riuscirebbe ad immaginare. E adesso entriamo in quel ristorante italiano dove potrai mangiare i maccheroni più genuini che esistono a Londra.
Entrarono in un vestibolo angusto e buio pieno dei caratteristici aborrii della cucina italiana. Di là passarono nel ristorante propriamente detto, due stanze pulitissime piene di tavoli coperti di candide tovaglie.
Da una stanza appartata provenivano i trilli di un mandolino accompagnato dall'indispensabile chitarra.
Lord Abershaw e Jack presero posto ad un tavolo. Furono serviti da una matrona italiana che doveva ben conoscere lord Abershaw a giudicare dalla confidenza con cui lo trattava.
Jack Doyle fu obbligato a convenire che la cucina italiana può rivaleggiare con la tanto rinomata consorella francese; una cosa soltanto non era fatta per il suo palato d'inglese: il Chianti, troppo aspro per lui.
In breve il ristorante si era popolato al punto che era rimasto libero un tavolo soltanto.
I due amici si preparavano a gustare l'eccellente dessert», pasticcini, frittelle all'italiana e frutta veramente squisita, quando comparvero due donne, una signora sulla quarantina accompagnata da una fanciulla ventenne.
Tutti si voltarono a guardare la fanciulla. Una vera bellezza.
I suoi occhi neri, vellutati ed ardenti, si guardavano attorno con indifferenza come se ella non si accorgesse di essere oggetto dell'ammirazione generale.
Jack ne era incantato.
Lord Abershaw soltanto continuava a schiacciar noci come se non si fosse accorto di nulla.
La fanciulla era vestita con una semplicità che rasentava la povertà. Eppure si vedeva che tanto lei quanto la signora, sua madre senza dubbio, dovevano essere persone distinte.
Edward — bisbigliò Doyle all'amico che continuava a schiacciar noci. — dove hai gli occhi? Guarda, perdinci! Non ho mai visto una bellezza come quell'italiana....
Lord Abershaw schiacciò un'altra noce e corresse senza alzare gli occhi:
Messicana!
Come? La conosci? Perchè non la saluti?
— Caro Jack, queste noci sono di Sorrento. Noci con un aroma e una pasta simile non crescono sui nostri alberi. Perchè non ne mangi?
Ma, Edward, chi può pensare a mangiare noci in questo momento? Seriamente, Edward: parlavamo di matrimonio, poco fa. Se potessi far la conquista di una bella fanciulla come quella, ebbene, mi sposerei! Dio buono, che occhi!
Ebbene, sposala!
Jack scrollò il capo.
Già, facile a dirlo. Scommetto che è inaccessibile!
Chi lo sa?
Intanto gli avventori uscivano a frotte. Dopo un quarto d'ora non restavano ai loro posti che Edward, Jack e le due messicane.
Nella stanza accanto c'erano alcuni italiani i quali bevevano il loro Chianti senza occuparsi di altro.
Le signore hanno finito di mangiare — disse Edward. — Vieni, andiamo a salutarle.
Jack non sapeva più in che mondo si fosse.
Vedendo che lord Abershaw si avvicinava, le due signore si alzarono sorridendo e gli offrirono la mano come ad un buon amico. Jack era al colmo dello stupore.
Permettete, signore che vi presenti il mio amico Jack Doyle....
Jack s'inchinò profondamente mentre lord Abershaw continuava:
Signora Alma Bennett e signorina Angela Bennett, sua figlia.
Jack balbettò qualche cosa di convenzionale, poi, con lord Abershaw, si sedette al tavolo delle due donne. Lord Abershaw accese una sigaretta e domandò:
Avete portato la lettera, signora?
La madre cavò una lettera dalla sua borsetta.
Eccola, milord. Credo che questa lettera basterà per informarvi di tutto — e ciò dicendo consegnò a lord Abershaw una lettera che portava francobolli e timbri esteri.
Quando me ne saprete dire qualche cosa? — domandò mentre lord Abershaw riponeva la lettera nel portafoglio.
Questa sera stessa mi metterò all'opera e spero di ricuperare quanto un prepotente vi tolse.
Dubito assai che un uomo sia capace di restituirmi la mia sostanza. Non conoscete il Messico, milord.
Ammetto di non conoscere il Messico e di non essere mai stato a S. Antonio — rispose lord Abershaw. — Studierò le condizioni del paese quando mi ci troverò.
Volete proprio intraprendere un tale viaggio, milord? — interloquì la giovinetta, mentre Jack andava in estasi al suono di quella voce dal timbro caldo e melodioso.
Certo. Non saprei altrimenti come si potrebbe riuscire.
Ma vi esporrete ad un tremendo pericolo. Il Messico è un paese pericoloso, io e la mamma ne sappiamo qualche cosa!
Lord Abershaw sorrise.
Vi vedo qui vive e sane, signore. Se due donne riuscirono a partire dal Messico senza perdervi la vita, un uomo non deve temere i pericoli da cui parlate.
Dimenticate che la nostra salvezza fu conquistata con la morte di mio marito e di molti altri valorosi — disse la donna. — La nostra fuga fino alla frontiera fu seminata di cadaveri.
Lord Abershaw scosse la cenere dalla sua sigaretta.
Signora mia — replicò con la sua solita calma — si deve temere soltanto il pericolo che si conosce.
Non partite, milord — insistè la giovinetta. — Ho già rimproverato la mamma per avervi rivelato la nostra storia, tanti sacrificarono la vita per noi e ora mandare un altro a morte sarebbe commettere un delitto. Rendeteci la lettera e dimenticate questa dolorosa faccenda.
Niente affatto — replicò lord Abershaw. — Non ho mai negato il mio aiuto a chi ne ha avuto bisogno e ho visto che quando si mira ad un nobile scopo, il fato, la provvidenza, il cielo, se volete, non negano la loro protezione. La mia fiducia non falla e con la fiducia sono sicuro di riuscire.
Non dovete dimenticare che l'avversario, lungi dall'essere un uomo comune, è una persona intelligente e senza scrupoli, influente al Messico e che la sua posizione di governatore gli conferisce l'autorità di un despota. I suoi consiglieri, i suoi accoliti e le sue truppe sono avventurieri di tutte le nazioni, gente audace e senza scrupoli, contro la quale un uomo solo non può far nulla.
Lord Abershaw alzò i suoi occhi neri nei quali si leggeva una ferrea volontà.
V'ingannate, signorina! Un uomo deciso è sempre capace di vincere.
Che Iddio lo voglia — sussurrò la dama. — Ho piena fiducia in voi.
Lord Abershaw si alzò accomiatandosi.
Jack fu obbligato a seguirlo per quanto gli dispiacesse di lasciare la bella fanciulla.
Mentre camminavano per una via frequentata, Jack si arrestò e fermò l'amico che era immerso in riflessioni.
Che genere di parrucca mi consigli di comperare? — domandò indicando un negozio da barbiere.
Lord Abershaw stava pensando al Messico. Dovette compiere uno sforzo per tornare alla realtà. Guardò Jack, poi le parrucche e fu preso da un'irresistibile voglia di ridere.
Ah già.... dimenticavo che hai l'intenzione di prender moglie!
Io direi di comperarla nera....
E comprala nera. Ma fa' presto. Non ho tempo da perdere. Questa sera parto per il Messico.
Ma io resto qui, vero? Ho realmente l'intenzione di prender moglie.
No, caro Jack, questa volta dovrai rimandare il tuo matrimonio. Dovrai accompagnarmi al Messico.
Non è possibile altrimenti?
Compera la tua parrucca e vieni subito a casa.
E così avvenne che Jack, il quale quella mattina passeggiava ancora calmo e lontano le mille miglia dal pensare ad una donna, comparve alle cinque con una parrucca di capelli neri inanellati che avrebbe fatto invidia ad un siciliano.
Lord Abershaw ne rise di cuore.
La parrucca sei riuscito ad averla. Conquistare il cuore della signorina però è un altro paio di maniche!
Jack lo guardò con una fiducia illimitata.
Mi aiuterai tu a conquistarla, Edward?
Starà in te guadagnarti il suo cuore. Il viaggio al Messico è deciso e tanto perchè tu sappia di che cosa si tratta, leggi questa lettera.
Ciò dicendo, lord Abershaw gli porse la lettera che la donna gli aveva affidato.
Jack lesse.
Milady.
Ho saputo, con gioia, che voi e vostra figlia siete riuscite ad arrivare a Londra sane e salve. Sia lodato Iddio che ha voluto ascoltare le mie preghiere! Adesso Diaz regna a S. Antonio, come un tiranno. Mi duole immensamente, ma non posso togliervi la speranza che un giorno possiate recuperare la vostra sostanza. Da mesi anche Don Pasquiere langue in prigione e mi aspetto da un momento all'altro la notizia della sua fucilazione. Così l'insaziabile tiranno avrà anche, i milioni di Don Pasquiere. L'unico mezzo che resterebbe per intimidirlo, e indurlo forse a rendervi quanto vi tolse, sarebbe l'intervento dell'Inghilterra. Mi permetto consigliarvi di tentare di recuperare i documenti che vi danno diritto alle vostre sostanze, alle haciendas e alle miniere d'oro e d'argento. Poi, con questi documenti alla mano, potreste far intervenire il governo inglese, voi che siete inglese di nascita e che, dopo la morte di vostro marito, avete ripreso la cittadinanza inglese. Con la speranza che vi giunga questa lettera che affido a Mr. Galton, il commerciante in ferro di nostra conoscenza, mi professo vostro devotissimo.
Dominico, Vescovo di S. Antonio.
Jack rese la lettera all'amico.
Dunque, tu avresti l'intenzione di reclamare i documenti al tiranno.
Edward rise.
No, ragazzo mio, non di reclamarli ma di prenderglieli.
Temo che sia più difficile che scassinare la Banca d'Inghilterra.

Può darsi. Intanto però ho studiato l'orario. Partiremo col treno delle undici.

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